SPECIE

In questa sezione l'ordine di presentazione delle schede sarà semplicemente alfabetico; un elenco che verrà aggiornato man mano, in base ai ritrovamenti ma anche al lavoro di sistemazione di quello di cui già dispongo, accatastato in luoghi polverosi, tralasciato da tempo. Quindi non presenterò qui una suddivisione sistematica per raggruppamenti tassonomici.

Nell'indice non troverete alcuna "varietà" o "forma" tranne che in casi eccezionali: personalmente ritengo che, spesso, queste non siano altro che "soggetti" che rientrano nella normale variabilità biologica di ciascuna specie; per intenderci, una forma bianca di Amanita muscaria (ammesso che esista) probabilmente non è altro che un mutante (albino) che ha perso la capacità di fabbricare uno o più pigmenti. In qualsiasi individuo insorgono con una certa frequenza mutazioni che possono essere tramandate alle generazioni successive; le conseguenze possono essere visibili oppure no. Inoltre vi possono essere influenze dell'ambiente in grado di indurre modificazioni non permanenti e non trasmissibili che però possono risultare estremamente evidenti; si pensi agli sporofori sviluppatisi in ambienti sabbiosi: alcuni hanno caratteristiche che li rendono quasi irriconoscibili. Nella sezione "Filogenetica" mi propongo di tornare su questo argomento.

Di ciascuna specie sono mostrate essenzialmente delle immagini, a volte anche dei particolari macroscopici. Nel corso del tempo la mia attenzione si è allargata anche a caratteri che prima non prendevo in considerazione quando scattavo una fotografia: la superficie del cappello, le lamelle con il loro margine, la superficie del gambo, la base, ecc. Non di tutte le raccolte sono disponibili particolari. I particolari microscopici saranno quelli più carenti. Con la raccolta di nuovi campioni sto cercando di ottenere da tutti le sporate in modo di poter effettuare una misurazione sufficientemente accurata delle dimensioni sporali.
Per la misurazione fotografo le singole spore utilizzando una fotocamera digitale adattata sul microscopio; di quest'ultimo , generalmente, uso l'obiettivo 100X ad immersione. La scala delle dimensioni la ottengo fotografando nelle stesse identiche condizioni un vetrino apposito con scala di 2mm con intervalli di 10 mm tra una tacca e l'altra. Esistono numerosi "software" che consentono di misurare le distanze in un'immagine digitale una volta effettuata l'opportuna calibrazione. Io uso un programma di analisi e manipolazione delle immagini che si chiama ImageJ, scaricabile gratuitamente dal sito (http://rsb.info.nih.gov/ij). Allo scheletro principale del programma possono essere aggiunte numerose "plug-in" che permettono di effettuare molte operazioni sulle immagini come, nel caso specifico, le misurazioni di distanze, perimetri, aree, ecc.

Con lo stesso programma disegno il contorno delle spore di cui propongo sempre una figura (se le spore sono state misurate). Con quest'immagine voglio unicamente indicare alcuni dei tipi sporali presenti nei campioni studiati e quindi le misure e la frequenza delle forme delle spore presenti in questa immagine non sono rappresentative dell'intero campione.
 

Le misure sono relative alla lunghezza (L = Length), larghezza (W = Width) e al rapporto L/W = Q. Dei valori ottenuti riporto gli istogrammi. Ho preferito questa soluzione perchè, secondo me, è più intuitiva delle misure statistiche quali le medie, le deviazioni standard e altre il cui significato è noto a pochi. In futuro è possibile che decida di aggiungere una tabella in cui riporterò le statistiche dei miei campioni o, addirittura, i valori misurati.
Nel caso in cui qualcuno sia interessato ad avvicinarsi al mondo della statistica mi permetto di consigliare un libretto relativamente semplice che spiega con chiarezza almeno i concetti di base, edito in Italia con il titolo: "Statistica per ornitologi e naturalisti". Sebbene sia dedicato all'ornitologia la misurazione della lunghezza dell'ala in un campione di uccelli crea problemi simili alla misurazione delle spore o di qualsiasi altro oggetto.

In ciascun istogramma l'asse delle ascisse (X), quello orizzontale, riporta la misura presa in considerazione per l'occasione: nell' esempio la lunghezza delle spore espressa in µm. L'asse delle ordinate (Y), quello verticale, riporta una scala relativa al numero delle spore. Le spore sono divise in classi; ad una singola classe appartengono spore con dimensioni (la lunghezza nell'esempio) comprese in un intervallo predefinito, per esempio tra 8,5µm e 9µm. Nel grafico l'altezza dei rettangoli (barre) indica il numero di spore comprese in un certo intervallo di dimensioni: nell'esempio una sessantina di spore hanno lunghezza compresa tra 8,5µm e 9µm mentre meno di dieci hanno lunghezza compresa tra 10,5µm e 11µm.

 

Senza prendere in considerazione i software commerciali è possibile ottenere programmi gratuiti, scaricabili da parecchi siti web, utili per poter fare calcoli statistici dai più semplici ai più complessi. Mi permetto di indicare PAST - PAlaeontological STatistics che, come dice il nome, è dedicato ad altra disciplina ma in realtà contiene parecchie funzioni utili, soprattutto quelle che riguardano la statistica di base. Il pacchetto prodotto dal progetto di LibreOffice.org è decisamente ambizioso e contiene molti programmi oltre al "foglio elettronico" (è l'analogo Open Source del noto Excel)

11-Feb-2010